8 pensieri su “Torna il sereno…”

  1. Sì, riesco a sentirli quei profumi, ed il fresco dell’ombra su quella passeggiata.

    Ma il meteo, ahimè, dice che pioverà ancora.

  2. di questo passo, andiamo a molloooo…

    (Oggi le paperette galleggiavano intorno all’imbarcadero – che ha già prolungato il suo accesso con le passerelle – speriamo la smetta o gondoleremo presto in piazza Cavour…)

  3. oggi finalmente è uscito un po di sole. finalmente possiamo godere il nosto ben amato ritorno al lago…. che bello!! stamattina sono andata in piazza cavour. E finalmente sono stata baciata dalla brezza di vento mattutina

  4. ahiahiahi… speriamo duri…

    Il monte Bisbino adeso “porta il cappello” (di nuvolacce) – la tradizione in questi casi dice “quando il Bisbino porta il cappello, ritorna a casa e prendi l’ombrello”…mah….

    Però è verdissimo e splendido il lago con le sue colline, dopo la pioggia…
    .

  5. eheh… più incerto di così! Molto realistico, però:
    infatti, oggi verso le 13.00 faceva contemporaneamente entrambe le cose.
    La metà del cielo sopra Como, verso il lago, scrosciava acqua a distesa – e la metà del cielo sopra la città verso Milano era con cielo aperto, azzurro e sereno… robadamatti….!
    (Però, ci aveva messo in guardia, il Bisbino…)
    .

  6. Riceviamo tramite email – e pubblichiamo – il commento di Emilio Montorfano:

    “Ho chiuso gli occhi per rivedere il lago tornare a sorridere dopo lo scroscio di pioggia d’un temporale. Pare che, dopo esserso mostrato ingrugnito, abbia voglia di tornare a sorridere: l’acqua rimanda il verde dei monti e specchi allegri per terra rispecchiano l’azzurro nuovo del cielo, mentre i fiori, strapazzati e frustati dal vento, risollevano il capo con gocce lucide e brillanti sui petali.
    E’ bella l’immagine del suo “Torna il sereno”, signora Luciana, e volentieri le mando il mio commento, cercando di respirare con lei l’aria ossigenata del sereno che torna. Emilio Montorfano”

  7. Capita – atraverso la poesia – di riuscire talvolta a descrivere momentanee immagini della natura e così fissarle indelebilmente, come se il tempo si potesse fermare.
    Un po’ come accade con una fotografia – per goderne ancora, in momenti successivi.

    Capita poi di scoprire (e questo è assai gratificante) che ciò che la penna ha fissato viene raccolto, percepito e condiviso da un lettore.

    Ma sono sempre la Natura ed il Lario, i due protagonisti principali: e sono anzitutto loro, a compiere la magìa d’ammaliare il lettore…!

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