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(immagine piccola a destra: foto Felice de Paoli)
(L’antico “cannone del mezzogiorno” installato nel 1912 sul pianerottolo della cantoniera, nel punto di scambio fra le due navette A/R della funicolare Como-Brunate: il rumore dello scoppio a salve che segnala il mezzogiorno, ampliato dalla bocca ad imbuto è avvertito in tutta la convalle: la sua voce regolò gli orologi dei comaschi per molti anni. Sostituito e rimodernato, prosegue tuttora nella sua “storica” e tradizionale attività)
MEZZOGIORNO ESTIVO – (il “cannone” di Brunate)
S’espande il sole: travasandosi in raggi cocenti
attraversa le persiane chiuse, avvolge ed affolla i cortili.
Sagome d’ombre negli angoli, pochi turisti accaldati
ed il silenzio, ampio nelle strade e tra le piazze antiche.
Tuona improvvisa, la salva del “cannone” di Brunate:
percuote ed attraversa la calura densa dell’estate.
Eco a quel boato, l’un dopo l’altro, dalle piazze,
i campanili intonano i rintocchi al mezzogiorno.
Alle pietre, al porfido, al granito, al marmo,
rapida si propaga un’onda gaia, viva e forte:
la Cattedrale ed il Broletto quasi paiono animarsi
– testimoni del tempo – avvolti in vortici d’immenso.
Un tempo, al botto di “cannone” si regolava l’ora:
lesta, la massaia rientrando poneva al fuoco il pasto…
Ora, nella frenesia consueta, quel suono si disperde
tra i mille echi e rombi quotidiani, d’auto e motori.
Domenica di luglio: quando la città si svuota,
camminando piano e naso all’aria tra i quartieri
è bello riscoprire ciò che ancora resta intatto:
ritrovarne l’incanto, nel profumo vivo dei ricordi.
Echi di campane lontani, si sciolgono nel sole.
© Luciana
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Come Proust, alla ricerca del tempo perduto… E basta un poco di silenzio a ravvivare le memorie.
Splendida chiusa.
Il caldo di questi giorni mi ha fatto ritornare alla memoria questi versi, composti nell'estate di tre anni fa ma sempre attuali e "sentiti": rileggerli rievoca in me le medesime sensazioni provate in quella lontana domenica d'estate…