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Migliaia di chilometri, sulle sue piccole rotaie
avrà percorso, l’instancabile trenino colorato:
e sempre là – da quarant’anni o forse più –
girando e muovendosi sul posto, ha condotto
frotte di bimbi (e qualche genitore e nonno)
a méte di lontanissime e fantastiche escursioni
nelle finzioni accese dalla fantasia dei giochi.
Seduto in prima fila sulla locomotiva, tira la corda
e scuote la campanella il ragazzino “macchinista”
fiero e orgoglioso della propria postazione
in testa ai vagoncini colorati. Sua nonna
lo osserva e ascolta un po’ distratta le canzoni
dello “Zecchino d’Oro”: note e invariate anch’esse,
diffuse alla “stazione” da lustri o da decine d’anni.
“Andiamo sul trenino?!?”
Non conta quante volte l’ha udito supplicare,
il mitico trenino rosso dei giardini a lago
che ancora va e va, prosegue la sua storia…
ignaro, d’essere anch’esso parte dei ricordi
di almeno un paio di generazioni di comaschi
che serban l’emozione di quei brevi “viaggi”…
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© Luciana
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