Anche il ‘mio’ lago
possiede le sue Sirene.
Porgi l’orecchio:
il loro sinuoso canto
è celato nella brezza
che soffia d’intorno,
che circuisce ed ammalia,
che t’inghiotte pian piano…
Incanto vero del lago,
questa sorta di tranquilla pace
che nutre ed arricchisce il cuore.
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© Luciana
Il “tuo” lago in fondo è il “mio” lago, anche se mi abbevero al ramo manzoniano. E in esso mi riconosco, libero come un gabbiano, attratto anch’io dalle sirene (eh, il mio blog si chiama appunto “Il canto delle sirene”).
Sirene o streghe? Quelle di “Fendin”, canzone di Davide Van De Sfroos nell’album “Akuaduulza”:
Stacch attènta Fendin che ieer siira la barca l’è mea restaada al so’ post,
stacch attenta Fendin l’hann ligada a un anèll, ma el nodo l’è mea voen di nost…”
Ho trovato per caso questo blog lacustre ma prometto che vi tornerò spesso.
Ciao. Daniele
“Ferma la tua nave e il nostro canto ascolta” – leggo nel tuo piacevolissimo blog (che sicuramente visiterò ancora, per conoscerlo più a fondo).
Grazie, per il tuo sentito commento.
“comoinpoesiacom” è nato soltanto da pochi giorni, tra le aggiunte che intendo inserire ci sarà sicuramente un elenco di LINKS-amici e se sei d’accordo inserirò anche l’indirizzo al tuo blog (ti farebbe piacere, un eventuale scambio reciproco di links?)
Grande CIAO,
Con i tuoi versi come in tutte le tue poesie descrivi, passionalmente e in modo coinvolgente, le emozioni che suscita il lago che tanto ammalia chiunque abbia la fortuna di accostarsi alle sue rive.
Sono emozioni trasformate in melodiosa poesia che incantano il lettore.
Complimenti!
Antonia
grazie Antonia,
il riververo del lago lavora nell’inconscio… e colpisce a fondo!
Di certo lo sai bene anche tu, che hai creato “amoilario”: la tua piacevolissima terrazza-web sul Lario….
(errore di battutura)…”riverBero”!