Risveglio domenicale, a Como

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fotografie: Franco A. Cavalleri

Si sveglia lenta, la domenica:
pochi suoni pigri, d’intorno…

E l’’alba si ripete ancora nuova:
ha primi passi e primi suoni
in echi, fra i quartieri antichi.

Due ruote a pedalare, lente
regalano immagini assonnate
di persiane ancora chiuse.

La cupola del Duomo, verde,
accende i suoi riflessi di colore
stagliandoli netti e vividi nel cielo.

L’ incedere d’una donna e un cane
fra le vetrine ancora chiuse, risveglia
l’acciottolato di Piazza San Fedele…

Raggiungo il lago: le pacate onde
attendono il sole, fra i gabbiani.
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© Luciana
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7 pensieri su “Risveglio domenicale, a Como”

  1. Le città deserte della notte, dell'alba o di certi giorni d'estate hanno davvero un fascino particolare. Riservano sorprese per noi soli, come se ci prendessero da parte e ci volessero parlare.

  2. Già, Daniele…dici bene… secondo me, parlano davvero: in questi momenti irripetibili, voci e ricordi ritornano alla mente e la nostra fantasia rianima le strade ed i vicoli silenziosi e solitari, concedendosi il flebile e fugace sogno d'un attimo in cui ritrovare integri i profumi e gli affetti del passato…

    Paola… se un giorno volessi passare da Como…mi farebbe molto piacere "presentarti" la voce ed i colori del "mio lago"…

  3. l'estate, sarebbe un'ottima motivazione…eheh…
    (ma anche la primavera – e l'autunno – e l'inverno! Il lago è "fotogenico" e bellissimo in tutte le stagioni…ciaooo

  4. …ed il porfido calpestato fa risuonare un'eco lontana, che invece di riverberarsi armoniosamente, si disperde in una molteplicità di dissonanze involontarie

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