Sotto un cielo immobile e stanco
abbigliato d’antica e nobile grisaglia
sciaguatta in onde opaline, il mio lago.
Il cocchio d’un vento fuggiasco imbottito di nubi, l’assale:
incide un aspro e veloce galoppo nel cielo percosso e stranito
si muove veloce e scomposto, in impeto forte e focoso.
Il sole riappare improvviso
giocando i suoi raggi tra i pini:
con luce violenta e d’acciaio
lima le creste di onde agitate.
Tosto e repentino
muta, nel tempo,
ogni noto orizzonte.
(Osservo e registro, trafitta.)
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© Luciana
Bellissima poesia! Auguri per la Festa della Donna. Gio
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Grazie, Giovanna peri il tuo breve ma simpatico commento – auguri ricambiati, anche per te
Come “pennelli” tu ciò che vedi!!!
Complimenti.
Grazie Vitale
sono lieta del tuo gentile commento – ma soprattutto della tua attiva partecipazione a ‘comoinpoesia’ ed a ‘larioinpoesia’!