Lo svasso

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V’è un diffuso, lattiginoso biancore
che permea il lago, ovattato e silente
nella luce quieta del primo mattino.

Una sorta di misteriosa e dolce apatia
che il nero svasso infrange nuotando lontano
ed emergendo lento, dalla nebbia.

Disegnano onde cerchiate appena percepibili

le acque solcate: tutto appare immobile
sinuosamente addormentato e fiabesco…
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© Luciana

8 pensieri su “Lo svasso”

  1. Molto bella…fai bene a fissare i tuoi versi…sono preziose le cose che scriviamo!! ho poesie mie sparse per foglietti e molte perdute…alcune le avevo postate su un blog poi cancellato…non le ricordo…non si ha memoria per le poesie che abbiamo scritto ma mamoria di averlo fatto e del sentimento che mettevamo in quelle parole…

  2. Brrr… che triste, solo l’idea di pensare di aver perso “una parte di sè”! Così io considero ciò che scrivo, molte cose anch’io ho gettato o perso nel corso di tanti anni, ma conservo con affetto molti scritti. Sembrerà strano, ma appena scritte, dimentico subito le mie poesie. Quando le rileggo, a volte ne sono stupita e mentre proseguo con la lettura, accade l’eterna magìa: rivivo le medesime emozioni vissute nell’attimo in cui scrivevo. Nitide, vive, reali. Ecco, è proprio questa per me è la vera magia della poesia…

    Grazie del tuo gentile commento, Lucy – mi piacerebbe molto pubblicare una delle tue poesie su http://www.larioinpoesia.blogspot.com … se ne hai che riguardano in qualche modo il lago, la sua natura, la sua tradizione, la sua storia…ti aspetto… ciaoooo

  3. è sempre un piacere passare da te.
    ormai lo sai : abbiamo questo lago dentro di noi.
    siamo fortunati a vivere su queste rive.
    quante volte ho visto quegli uccelli … svassi .. neppure sapevo il loro nomi …

  4. mmmhhh… grazie per i complimenti – e grazie (soprattutto) per il tuo “passa-parola”!
    (Sì, siamo proprio fortunati a vivere sul Lario…!)
    ciaoooo

  5. Anch’io spesso dimentico le poesie che ho scritto (per forza, mi dicono, scrivi troppo!). Il mio sogno è che un giorno mi succeda di scriverne una identica, come succede in Borges a Pierre Menard, che riscrive il “Don Chisciotte” parola per parola.

  6. Grazie Luciana…leggo solo adesso la risposta al mio commento. A me accade esattamente come te…scrivo di getto e poi dimentico tutto…ultimamente…periodo assai emotivamente carico…mi vengono in mente cose che vorrei scrivere di continuo…dovrei tenere sempre a portata di mano un quadernino per appuntarle…non lo faccio e non so perchè…perdere dei pensieri è una cosa che mi dà un grosso dispiacere. Ti ringrazio per il tuo invito..ho alcune poesie sui laghi che amo molto ma non in particolare sul lago di COmo…in ogni caso: GRAZIE!! a presto.

  7. Il quadernino degli appunti…quanti anni ho tascorso, avendone perennemente uno sempr accanto… Ma da quando siamo passati all’uso del PC, queste nostre buone abitudini si sono purtroppo ormai perse… Ora, quando sono fuori casa mi capita di scrivere appunti ovunque – sul bordo di un giornale, sul biglietto di un bus, su qualsiasi pezzetto di carta utile… e poi, spesso…quegli appunti vanno persi…(E’ davvero curioso come a volte i versi “arrivino” proprio da soli e nei momenti meno prevedibili…in doccia piuttosto che in battello, in autostrada piuttosto che in cucina – e non ascoltarli, o “perderli” è perdere un pochino di sè stessi…)

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