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(la Sagra di S. Giovanni si svolgerà quest’anno il 21 e 22 giugno)
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Decine di piccole candele (i ‘lumaghitt’)
già accesi sulle sponde, in riva tremezzina:
di casa in casa fervono gli ultimi preparativi.
Il golfo dell’Isola si popola di vita:
tra fitte schiere di multicolori barche
risuonano in echi le sirene dei battelli.
Il buio della notte si fa sempre più vivo:
frotte di turisti e spettatori – in ‘Zoca de l’Oli’
rivivono la storia medievale comacina.
Mille fuochi in scoppi ricamati di barbagli
caprioleggiano in volute, luci, fumo e suoni:
l’Isola arrossata sembra bruciare come allora.
Domattina, sulle acque calme del lago
multicolori ‘Lucie’ parate in fiori remeranno
da Campo a Sant’Eufemia, in lenta processione.
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© Luciana
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‘lumaghitt’) = le candeline un tempo erano ottenute colando olio o paraffina nei gusci vuoti di lumaca;
‘Zoca de l’Oli’ = la località prende il nome dalle sue piante di ulivo e dal pregiato olio che se ne ricava;
‘Lucie’ = nome della tipica gondola lariana simbolo del nostro lago
(prende il suo nome dalla protagonista manzoniana dei Promessi Sposi)
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Alleata nell’epoca dei Comuni a Milano, l’isola comacina venne distrutta dai comaschi nel 1169: furono devastati il suo castello e le sue chiese – fra cui la Pieve di S. Eufemia – di cui restano oggi soltanto le rovine, intorno alle quali si celebra la S. Messa durante la rievocazione dell’isola.
Il sabato e la domenica della settimana in cui cade il 24 giugno, festa di San Giovanni, il lago viene illuminato a giorno con migliaia di lumaghitt, lumini galleggianti posati sulle rive ed abbandonati sulle acque, a ricordare le anime derelitte che navigarono da una sponda all’altra, scappando dalle proprie case in fiamme.
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Bej i lumaghitt, e bella la poesia. 🙂
Brianzolitudine
Ciao Brian,
speriamo che il tempo inclemente di quest’anno non “spenga” nè “affoghi” gli storici lumaghitt…
(Lieta d’averti nuovamente ospite-lettore – a presto rileggerci: qui, o sull’interessante e piacevole ‘Brianzolitudine’!)
Grazie per il tuo commento, carissima…
Un curioso particolare ci accomuna: anche mia figlia sta per affrontare gli esami di maturità…E’ una deliziosa coincidenza.
Ti ringrazio della tua presenza, verrò a trovarti più spesso…
Nei tuoi versi la minuziosa descrizione riesce a coinvolgere il lettore e far assaporare i profumi dei tuoi luoghi…
Rosemary
Ciao Rosemary,
benarrivata – è sempre bello condividere versi ed emozioni – (e sapere di vivere la stessa esperienza ci fa più vicine)
Hai generato altri ricordi: i fuochi sulle colline la notte di San Giovanni in Alto Adige – quel 24 giugno a Merano montavo di guardia su un’altana e lo spettacolo era inimmaginabile.
Ma i lumaghitt, quanta poesia si è perduta con il progresso!
Si è perduta la bellezza più spontanea, quella delle piccole cose da nulla create con dedizione e pazienza, una per una. Il fascino, certo è tuttora vivo ed intenso, ma per chi ha assistito alla “prima versione” probabilmente è tutto molto, molto diverso…
Però… il principio della reciproca ispirazione continua a colpire a quanto pare: ciumbia, qui urge la creazione d’altri versi – dedicati alla veglia con botti meranese (dài, che poi li linkiamo…)
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È in lavorazione- è una cosa un po’ complicata, voglio che venga bene. Sto rielaborando un sonetto del 1988!
mmmmh…però!…. Mi hai messo una certa dose di curiosità… (e resto in attesa…!)
molto più caotica e rumorosa la notte di san giovanni a firenze
Anche mia figlia sta per affrontare gli esami di maturità…
Nei tuoi versi, la minuziosa descrizione di luoghi a te cari, riesce a far sentire al lettore i profumi dei tuoi posti.
Con stima
Rosemary3
Un salutone, alla magica Firenze!
Circa la confusione: trattasi sicuramente di un bel match, sai?
Il caos maggiore, solitamente è dato dal rientro, a festa terminata: la strada del lago è strettissima – praticamente un budello – la paralisi è scontata ed il caos pure (però, la festa è memorabile: ne vale la pena!)
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Riceviamo tramite e.mail – e pubblichiamo – un commento di Antonia Migliaresi:
“La scorsa estate,a bordo dell’antica gondola Rosina, ho seguito la processione verso Isola, davvero suggestiva!
Come suggestiva è la tua bella
poesia che racconta la festa di San Giovanni, complimenti!
Antonia”
Grazie Antonia, grazie: bentornata sul Lario – e bentornata in comoinpoesia!
ed ecco: i versi di Daniele sono “nati”!
Dopo la promessa, ero assai curiosa d’assistere all’evento/nascita: davvero bella questa doppia interazione, da lettura a ricordo – e da ricordo a nuova poesia!
Notte di guardia
La gazza dalla lunga coda bianca
sorvola i pinnacoli e le caserme
pallide con la medesima grazia.
Sul lungofiume le ragazze in festa
rideranno leggere al vento caldo,
scuoteranno i capelli nella sera.
Ora che scende il buio, le colline
cambiano colore, si fanno piombo
alla luce metallica di luna.
Osservo il vuoto per passare il tempo,
sento i caricatori nelle tasche
bruciare come ferite di lama.
Poi, d’incanto, le colline si accendono,
fuochi lontani disegnano croci
e cuori sui pascoli del Tirolo:
fiammeggiano nel buio tremolanti,
sembrano dirmi “In hoc signo vinces”
come all’imperatore Costantino.
Arriva il capoposto per il cambio
e gli brillano negli occhi quei fuochi,
li guarda ipnotizzato, si dimentica
di far avanzare la sentinella.
Una notte così avrebbe fermato
due eserciti sul campo di battaglia.
(Daniele Riva –
http://assolodipoesia.blogspot.com/)
Ottimi versi, molto bella la poesia,
Ciao Luciano,
lieta di averti qui fra noi – e benvenuto, fra i lettori di comoinpoesia
Ma guarda, ho trovato un pezzo di me con Luciano Somma:-) Lo lasceró fare metà dei miei commenti. Per il resto aggiungeró una pennellata qua e là.
Jaio Sommarti
Ciao Jaio… messaggio ermetico, non ho capito: tu e Luciano vi conoscete e siete amici da tempo?
Ma io ci tengo ai tuoi commenti…. non vorrai mica mollare il campo, eh?!? (eheheh)
Ciaooo