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fotografia: Franco A. Cavalleri
Sto in riva
lambita dall’acqua
che ondeggia
che striscia
che fruscia tra i sassi.
Un gheppio
chioccola alto
e l’eco del lago permane
infinito, materno, ritmato.
La mordida brezza conduce
sopiti ricordi,
che tornano trepidi e forti
e m’agguantano il cuore.
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© Luciana
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(…in attesa di versi più recenti ed attuali,
ri-pubblico una composizione di qualche tempo fa…)
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Sei la musa del Lario,ispiri e compini versi meravigliosi
Piero
Carissimo Piero (penso che tu sia l’amico “Peop”…ho indovinato?), anche tu sai dedicare al nostro Lario versi piacevolissimi: e dunque, ogni ramo del lago ha i suoi cantori… ehehe!
Sono legata a questi versi anche perchè (qualche annetto fa) fuirono premiati ad un concorso svoltosi ad Abbadia Lariana, nel lecchese… quindi come vedi anche in questo caso c’è un link che accomuna i due rami ed i loro poeti…!
Mi piace moltissimo la prima strofa con il suono simile delle sue parole che assomiglia a un canto. Sei molto brava. Paola
…è il canto, ripetitivo ed ammaliatore, delle acque del Lario…eheheh…!
(Cara Paola, mi fa sempre piacere la tua presenza e il tuo commento)
Belissimo testo!! Miei Complementi…
Rafael
Molte grazie, Rafael
fa sempre piacere ricevere un commento, se non è da parte di una persona madrelingua italiana: l’universalità della poesia diviene allora davvero senza confini…!
Vorrei poter fare anch’io altrettanto visitando il tuo sito, l’ho visitato, ma purtroppo la mia scarsa conoscenza della tua lingua non mi consentono di comprenderne in profondità i testi, così come vorrei.
Ti ringrazio per la tua presenza su comoinpoesia e mi complimento ancora, per la tua conoscenza della lingua italiana.