Come una lancia o un gozzo, fissato da gomena alla sua bitta
è dimentico d’ogni travagliato viaggio e si dondola e riposa al sole,
sento d’essere anch’io legata alla mia amata sponda: alle radici
del mio porto di lago, ad acque ed onde profonde e centenarie
e alla memoria di coloro che, prima di me, ne vissero le rive.
Tonneggio, galleggio e non mi sfilo, non cedo troppo all’onda
né ai venti dei rischi e d’ogni fato: mi sento d’essere protetta
se riascolto le voci ed i ricordi, perduti e ritrovati nella brezza.
Ad ogni ansia, il suo rifugio:
avìta medicina, dritta al cuore.
© Luciana
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– Un intenso amore di poesia lacustre. Bellissime le immagini soprattutto quella racchiusa nel verdo "tonneggio". Un testo fortissimo sia per il contenuto che per il lessico poetico. Splendida la chiusa –
Giovanni De Simone
Traona (SO)
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Wow… grazie Giovanni, avverto nel tuo entusiasmo una grande partecipazione e la condivisione emotiva ai miei versi ed anche all'affetto per il "mio" lago…
Un'onda leggiadra di lago… per ringraziarti !