– Pica! – ( a Davide Van De Sfroos)

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fotografia: Franco A. Cavalleri
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Si’… possono crescere, i sogni nati dal lago…!
In note ed in echi profondi, cullati dall’onda pacata
che assorbe e trasmette le voci, si alimenta di forti radici:
un marchio che ammalia e si fissa, in ricordi ed in suoni.

”Come l’acqua che bagna le rive – che sempre ritorna.”

L‘esperienza, la storia, gli spazi, in anelli infiniti di vite:
ballate raccolte dal tempo – e del tempo, indelebili tracce.
Sonorità permanenti, di ritmi, di anni, di luoghi e persone,
di echi ed di tradizioni: un viaggio, a scoprire il passato.

Nel cuore, c’è il porto di sempre:
è il lago, la patria del cuore.



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© Luciana
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Lunedì sera, 11 agosto 2008, a Lenno
concerto imperdibile ed affollatissimo di Davide Van De Sfroos,
per i 50 anni della locale Pro Loco.

Rivivono attraverso la musica di DVDS immagini, luoghi e persone che fanno parte delle radici e della storia del Lario. Una totale immersione, nella tradizione storica e culturale del nostro amato lago.
Al Lario, il popolare cantautore ha dedicato tante canzoni dei suoi album – ed a Lenno in particolare (uno dei luoghi più incantevoli del nostro Lago): “La ballata del Cimino”, “Caramadona” e “L’Alain Delon de Lenn”.

La poesia è dedicata al sogno di un artista che ha saputo fondere le proprie personali radici alla storia ed alla realtà attuale del territorio lariano – per farle conoscere e diffonderle in echi che ora viaggiano sempre più lontani.

“Chapeau!”
alla sua grinta, alla sua determinazione
ed al suo amore per la nostra terra.

Sito ufficiale dell’autore: davidevandesfroos

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5 pensieri su “– Pica! – ( a Davide Van De Sfroos)”

  1. Laspiegazione di Davide mi ha illuminato sul perché le sue canzoni mi abbiano folgorato fin dal primo ascolto – è come se l’emozione forte passasse proprio da un canale non solo mentale, filosofico o culturale, ma da qualcosa di più intimo e profondo,
    appunto il ritmo interno –
    è come se avessi riconosciuto la mia “lingua madre” in entrata, nell’ascolto, e non in uscita, nell’esternazione.

    Una lingua che arriva dritta e chiarisce subito quello che mi agita e che chiede risposta.
    E allora :
    “ E scùlta el veent che pìca la pòrta
    cun in cràpa una nìgula e in bràsc una sporta
    el diis che g’ha deent un el regàal
    me sa che l’è el sòlito tempuraal…. “
    (E ascolta il vento che picchia alla porta
    con in testa una nuvola e in braccio una borsa
    dice che ha dentro un bel regalo
    mi sa che è il solito temporale….)
    (da ‘Pulenta e Galena Fregia’)

    Artemisia

  2. Artemisia ci regala l’immagine viva di tutta la sua spontanea emozione – “in diretta” dai concerti di Davide Van De Sfroos.
    Grazie per il suo commento: molto vero e sentito ed assolutamente condivisibile

  3. ti ringrazio molto di avermi portato a questa pagina.
    dice bene la tua poesia: "dimostri che possono crescere, i sogni nati dal lago"
    di davide van de sfroos apprezzo la capacità di mettere assieme i nostri luoghi con la musica del mondo.
    ha saputo connettere il nostro bel luogo con le tradizioni della musica popolare moderna.
    nella galleria dei suoi personaggi ci sono ormai dei classici
    grazie, luciana
    buoni giorni lunghi di questo giugno

  4. Verissimo, Paolo – nella sua musica riecheggiano le nostre tradizioni e le nostre ballate che risalgono il tempo ed i secoli, sino a fondersi con quelle di altre culture europee che si sono vicendevolmente incrociate e traversate.
    La fantasia di DVDS ed il suo "orgoglio" di essere e sentirsi profondamente lariano l'hanno portato a diffondere ovunque la nostra "!lingua" locale, portandola in giro per l'Italia ed anche all'estero.
    Appena in tempo, perchè se ne stava perdendo ormai la conoscenza, fra le giovani generazioni…
    (…E io, dico: "chapeau"!)

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