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Amo le limpide giornate di gennaio:
l’intensa luce che già fa presagire
la vita che rinasce, sotto il bianco.
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Lo stelo ardito del primo bucaneve
buca il disgelo, in questo primo sole
che abbraccia il lago, ne carezza i monti.
Amo osservare, nel tramonto lento,
il rosso fuoco all’orizzonte che si spegne
lungo i declivi, sui campi, sulla neve.
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Il buio si distende lento, in mille ombre:
pare regnare ovunque il silenzio del riposo;
ma presto, giungerà la primavera…
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© Luciana
© Luciana
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Sì, c’è questo fermento nell’aria, anche se la primavera quest’anno pare un po’ più lontana. Ma ho adocchiato le gemme e i primi fiori nel bosco. E febbraio è ormai alle porte… Presto ci sarà la rinascita.
Superato il “giro di boa” della prima metà di gennaio – un po’ come nella tradizione dei nostri tipici falò della “Giubiana” (in cui si bruciava il freddo dell’inverno in attesa della primavera) – generalmente anch’io mi sento proiettata, in questa sorta di rinascita: sarà che sono nata in marzo, ma da sempre la primavera è la mia stagione preferita!
Ed io Luciana,essendo lontana, osservo e godo attraverso i tuoi occhi e i tuoi bei versi queste limpide e ammalianti giornate invernali! Grazie
Un carissimo saluto a te Antonia: mi fa piacere sapere che, pur essendo lontana, tu possa “tuffarti” rinnovando attraverso comoinpoesia le tue emozioni lariane!
Ma, come descrive la poesia successiva, l’inverno riserva però anche l’emozione dei giorni di neve… e, proprio mentre ti scrivo, proprio da poco ha iniziato a fioccare!