Lacustre ipnosi


Come ninna d’infantile culla, in primordiale ipnosi,
lo sciabordìo d’acqua mi conduce fantasie sopite
e un mondo piccolo, di ninfe e di segreti invoca.

Il celato nuoto di persici e lucci sotto sponda
è tale all’esistere silente dei miei sogni:
in identica immersione, timida e vitale.

Incantate policromie di rive ed acque
si fondono a memorie bianconere-ocra:
concentrici cerchi, in lenta dispersione.

Sfila allungandosi la scia distesa da un battello,
dondola argentea poi s’espande, evanescente:
oggi, neppure quello svasso mi par vero.

Mi specchio all’amico lago che m’assorbe:
in esso svaporo e mi dissolvo, piano…
e il senso dell’eterno, mi sovrasta.
.
© Luciana

4 pensieri su “Lacustre ipnosi”

  1. Grazie Gio, per il tuo gentile commento.
    La natura – (anzi, la Natura!)
    è ovunque intorno a noi, eppure a volte il nostro passo frettoloso non concede neppure il tempo di accorgersene; è sufficiente però un piccolo attimo di tranquillità, per lasciarsi coinvolgere dal suo abbraccio materno ed amico…

  2. vivo sul lago di como e conosco bene le emozioni che provocano queste acque e questi profili
    non so dirlo in poesia come tu sai fare
    e per questo è bello leggerti

  3. La poesia, attraverso il lago ha creato una reciproca sintonia: riuscire a trasmettere emozione è la gratificazione più bella, per chi scrive – ed io ti ringrazio di cuore, per avermelo comunicato Amalteo; benarrivato, su comoinpoesia!

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