ISIURET: la Sacerdotessa del Museo Giovio

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Maquillage, per la Sacerdotessa
che nelle bende da secoli riposa:
tebana, ma comasca d’adozione,
riappare radiografata e ripulita.

Amon di Tebe, è il dio cui fu votata
e il cartonnage dispiega in sette metri
il suo sarcofago dipinto, in strisce arrotolate:
fonte di storia, in dettagli ed iscrizioni.

Fu avvolta in lini di pregio e decorati
ed ora nella teca è pronta per la scena:
Iside la Grande – alias Isiuret
al Giovio attende i suoi visitatori.

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© Luciana

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n.d.r.
(le seguenti informazioni sono tratte dal sito del Comune di Como)

La mummia Isiuret ritorna dopo un anno, al Museo Archeologico Paolo Giovio. I resti della sacerdotessa e il suo sarcofago erano stati affidati lo scorso febbraio alla ditta Nicola Restauri srl di Aramengo (Asti) per essere sottoposti ad un accurato intervento di restauro e di indagini.
I tecnici hanno sottoposto la mummia ad una serie di analisi chimico-fisiche e restaurato il sarcofago (le parti di colore rischiavano il distacco in tutti i punti più fragili sono state applicate specifiche resine).
Un’attenta e accurata pulizia ha riguardato anche le bende che nelle parti più fragili sono state rinforzate.
La mummia è stata sottoposta, infine, anche ad un esame radiografico.

La decorazione del sarcofago è costituita da numerose immagini di divinità accompagnate da iscrizioni che invocano protezione per la defunta, suddivise in riquadri. Le iscrizioni più lunghe, sui fianchi e sulla parte del sarcofago corrispondente alle gambe, riportano il nome, i titoli e la genealogia completa della defunta. Isiuret, il cui nome significa “Iside la Grande”, era una sacerdotessa del dio Amon di Tebe. In particolare ricopriva tre importanti cariche sacerdotali legate alla triade divina adorata a Tebe: “suonatrice di sistro di Amon”, “cantatrice del coro di Mut” e “balia di Khonsu fanciullo”.

La mummia è uno dei pezzi più noti della collezione di reperti egizi che vennero donati al Museo Giovio da un collezionista dell’Ottocento, Alfonso Garovaglio.
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