Il cantiere delle paratìe, a Sant’Agostino

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Sciabordano onde inconsapevoli,
lungo i gradoni di Sant’Agostino.

Ma oggi tutto cambierà, di ciò che è stato.
(Mi sento oppressa – me ne duole il cuore)

Allontanato dal consueto molo, il disappunto di un cigno
si esprime in un andirivieni seccato, ritmato e incuriosito.
Il nuoto palmato e lento si approssima al cantiere,
osserva… e pare anch’esso chiedersi: Perché?”

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© Luciana

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2 pensieri su “Il cantiere delle paratìe, a Sant’Agostino”

  1. Perché? Non è solo il cigno a chiederselo. Il lungolago di Como è sempre stato bellissimo e andava bene così. Ma c'erano in giro i soldi per l'alluvione e serviva un'opera per incassarli…

  2. That's why!
    Anche a Lecco, vedo che si conoscono benissimo le profonde motivazioni che hanno dato luogo all'abominio…
    Ciò che ancor più mi disgusta è il silenzio unanime che ha accompagnato l'inizio della "fase due". La televisione locale ne dà notizia totalmente al positivo.
    Sul quotidiano "La Provincia" di oggi, la notizia non ha più l'onore non dico della della prima pagina, ma neppure della prima pagina di cronaca cittadina.
    E' infatti racchiusa in un micro-trafiletto fotografico: sei centimetri per dodici (!!!)
    Il mio disgusto cresce sempre più ed è inversamente proporzionale all'indifferenza complice dei mass media. Causa interesi supremi,
    il clamore riservato sin qui alla vicenda è svanito, come neve al sole…

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