Un lago blu cobalto, immobile, senz’onde.
Ovunque pesa l’opprimente e piatta calma
che precede l’assillo d’un forte temporale.
Non vola in cielo un’ala, tutto tace.
Ecco, il gonfiarsi improvviso del vento:
soffia e s’inarca in folate un livido cielo,
cupo all’orizzonte, da grandine in arrivo.
Foglie nel vento, rami, gocce, ghiaccio…
Non tarda la promessa a divenire pioggia:
torrenziale e immane cade, picchia, investe
in foga e rabbia trascende, diluvia, travolge…
Raffiche e tuoni, grandine e tempesta…
Paga del trambusto, l’ira ora si placa:
esausto, il cielo da plumbeo si fa grigio
e il ritmo serrato si distende in pioggia.
Ritorna il silenzio, dopo il nubifragio.
© Luciana
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Mi piace molto. Hai realizzato con i versi l'idea della calma che precede e segue la tempesta. Brava.
In pochi minuti, dall'apparente calma piatta all'irruente tempesta… come non restarne affascinati – e spinti a descriverne l'impatto emotivo?
Grazie Paola, sempre presente ed assidua lettrice e commentatrice ; ))
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Poesia + poesia nella poesia. perle.
Giovanni De Simone
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grazie di cuore Giovanni per l'entusiastico commento, ma anche per il costante e partecipativo interesse che sempre gentilmente rivolgi ai miei versi