Febbraio, in riva di Cernobbio

Ancora per un poco, per poco si riposa
l’erba nel prato – ed il fiore, nell’aiuola
già pronto al capolino – per sbucare
attende…(la coltre bianca, lo trattiene).

Nel freddo acuto e greve del mattino,
tace l’angolo dei giochi abbandonato
nel giardino. Fra nubi e vento, il lago
non ha pace: scuote le onde, sciacqua
e picchia il molo, l’assilla e lo tormenta
fra strepiti e voli di gabbiani intirizziti.

Ma poco, poco ancora, durerà l’attesa:
giammai soccombe al giogo dell’inverno,
furtivamente e sottilmente già lavora
e spinge, preme e briga, nel silenzio…

Rinascerà nella speranza,
la rinnovata, lieta primavera.

© Luciana
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