Dedica: a Como – ed al Lario

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fotografia: Franco A. Cavalleri
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Dodici mesi di attività – (di “navigazione web”…e sul Lario!)
La mia “dedica”, ideale ed affettiva di questo piccolo angolo poetico, alla “mia” Como ed al “mio” lago ritorna a farsi nuovamente presente ed attuale… Per questo motivo, ripropongo oggi i versi già presenti nella barra fissa a piè di pagina dal primo giorno di nascita di “comoinpoesia” :

APPARTENENZA

Com’è delicata e strana l’atmosfera novembrina, oggi:
si svolge e fissa in mille luci, ammicca alternandosi
nel tramonto precoce, in tinte spente ed altre più gaie
si proietta ed espande, nei primi freddi intensi della sera.

Dopo il forte vento, si riposa in baleni il panorama
adagiandosi placido, si libra terso, come sospeso
in vaste sintonie sul lago: lindi e soffusi, ampi
si abbracciano azzurri intensi d’acqua e cielo.

L’anfiteatro del lago è una tela spartita dalle sponde
in due altalene di colline e monti, mossi in curve diseguali
ove l’occhio volentieri si sofferma e scende, gioca a rimpiattino
scivola e risale rincorrendosi in sipario aperto, all’orizzonte.

Serenamente, si distende l’onda frangendosi alla costa, lenta:
s’increspa lieve al nuoto palmato dei germani, in coppie alla deriva.

S’insinua, s’allunga e mi possiede, a sera, una tenerezza amata e nota:
sia alba o sia tramonto, è la radice amata e viva – mia – d’appartenenza.

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© Luciana
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2 pensieri su “Dedica: a Como – ed al Lario”

  1. Rinnovo gli auguri che avevo già fatto su larioinpoesia, e aggiungo anche i complimenti perché curare un blog e farlo conoscere diventa alla fine quasi un secondo lavoro.

    Brindiamo idealmente da un battello sul lago. Cin cin!

  2. Il brindisi è di rigore, vista la doppia opportunità di festeggiamenti che in questo freddo mese di gennaio vede entrambi i rami del Lario testimoni ed ospiti ciascuno del proprio angolo di web /letterario poetico: a Lecco il tuo splendido “canto delle sirene” è un ricco contraltare al comense “comoinpoesia”: ed entrambi spengono la loro prima candelina…

    Auguri e cin cin, a metà strada, allora… sulla punta spartivento di Bellagio!

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