Acque profuse

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Acque profuse, in ampi scrosci repentini
affollano di mille gocce un cielo cupo:
grigio di nebbie e nubi all’ orizzonte
si gonfia il lago: s’increspa, si dimena.

Strana stagione, è quest’aprile freddo:
ha brevi sprazzi di cielo azzurro e sole
in cui – ventosa e uggiosa – ancora stenta
una più mite primavera, a farsi strada.

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© Luciana
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4 pensieri su “Acque profuse”

  1. ciao luciana
    vengo qui da te dopo avere letto il tuo commento al glicine.
    dici di avere dipinto un tralcio di glicine attorno alle finestre.
    complimenti per la tua abilità artistica
    mi confermi che il glicine ha una grande indole per affascinare
    è una pianta che trova una sua passione ad aggrovilgiersi sulle pergole che danno sul nostro amato lago
    a presto
    e grazie per la visita

  2. pià che di abilità artistica, forse si trattava di desiderio di primavera….eheh…
    Verissimo, Paolo – la glicine si sposa benissimo con l’incanto e la dolcezza del Lario!

  3. Hai la poesia nell’ anima. Ho sentito dentro di me il freddo di queste due acque (del cielo e del lago) che si incontrano. Presto splenderà il sole. Sei molto brava.

  4. in effetti…e tu hai perfettamente colto l’idea delle sensazioni spiacevoli date dal permanere della pioggia per così lungo tempo. Ciao Paola – sempre un piacere averti qui –

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