A Blevio

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In posa per il primo tuffo, i germani
starnazzano sonoramente in stormo
e tutti in fila si spingono l’un l’altro,
in riva al molo, già tesi verso l’onda.

Gioca i suoi raggi il sole del mattino:
esplora anch’esso l’onda e si riflette
irradiandosi fra le acque delle darsene,
plasmando al largo un’idilliaca visione.

Si dirama nel borgo un intrico di saliscendi
esteso in trame, dal monte sino a bordo riva:
vecchie mulattiere, tipici vicoli e sentieri
serpeggiano erti, fra ville e antiche case.

Riposa senza remi una “Lucia” all’attracco.
Il borgo silenzioso, accoglie il mio sostare.

© Luciana

n.d.r.:
informazioni su Blevio (Vikipedia)

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2 pensieri su “A Blevio”

  1. Sei una poesia quotidiana, cara Luciana. Sono contenta di leggerti su FB. Ti condivido ai miei amici che però, purtroppo, in pochi apprezzano la vera poesia. Un saluto col sole finalmente.
    Paola

  2. la poesia, come la fantasia e come l'amore, albergano in tutti i cuori, Paola… il segreto sta solo nel dar loro modo di emergere.
    Poi accade che in alcuni casi questa "emersione" sia motivo di profonda sintonìa – non accade sempre – proprio per ciò, sono attimi preziosi!
    ; ))

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